Giro d’Italia 2023, famiglia e team commentano il ritiro di Remco Evenepoel: “Nessun rischio. Non vogliamo un nuovo caso Colbrelli”
La Soudal – QuickStep non ha voluto prendere rischi con Remco Evenepoel al Giro d’Italia 2023. Se alcuni si interrogano sul perché sia stato deciso che la Maglia Rosa salutasse la corsa la domenica sera, pur avendo a disposizione almeno 36 ore prima di ripartire, la formazione belga spiega di aver voluto preservare assolutamente la salute del suo capitano. È Patrick Lefevere a spiegare brevemente la situazione, rispondendo via social ad alcuni interrogativi, tra i quali quello del giornalista Raymond Kerckhoffs, tra le firme più autorevoli della stampa fiamminga.
“Ma i corridori dovranno sempre ritirarsi se non sono malati”, si interroga Kerckhoffs che sottolinea come “sembra che il Covid esista ormai solo nel ciclismo”. Secca la risposta del team manager belga: “Sì, Raymond. Non possiamo sapere cosa succede nel corpo. Non è un lavoro 9-17, quindi non vogliamo correre nessun rischio”.
Una teoria che è stata ben accettata dalla famiglia del classe 2000. A commentare il ritiro del figlio è stato infatti suo padre, che non ha mancato di fare un paragone con Sonny Colbrelli: “Immaginiamo non fosse stato fermato e che Remco avesse corso ancora qualche giorno – ha spiegato ai media locali ricordando i rischi riguardo possibili complicazioni cardiache – E se avessimo avuto un altro ‘caso Colbrelli’?. Non ne vale assolutamente la pena. Il covid è molto pericoloso per un atleta di alto livello”.
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